Luca Ledda si divide da anni tra due mondi, quello dell’illustrazione e quello dell’arte urbana, con opere murali sparse per l’Italia e nel mondo.
Ad unire la carta e le tele ai muri e le pareti c’è il segno, lasciato dai pennelli così come dalle matite, coi colori o in bianco e nero, ma sempre ben riconoscibile e impegnato nel dar vita a un immaginario che mette insieme il surrealismo pop a una bella ricerca sui simboli e gli archetipi dell’inconscio collettivo.
Burn Out
Pulpa Festival Vol.2_2022
L’artista torinese tratta la tematica della crisi ambientale che viviamo con un atto di denuncia, riversando nell’opera gli stilemi della sua pittura surrealista e grottesca.
La Terra brucia. Le fiamme la avvolgono completamente, come se fosse la capocchia di un fiammifero appena acceso. Il riferimento all’impatto delle attività antropiche sulla salute del pianeta è evidente. Il dito umano che spunta da un’estremità del muro è il segnale chiaro ed inequivocabile che la responsabilità dei danni provocati agli ecosistemi naturali sia da imputare all’opera dell’uomo.
Nonostante tutto, avvinghiato a quel dito, il fusto di una pianta incede tortuoso e rigoglioso lungo il muro, terminando la sua corsa in un bocciolo pronto a schiudersi. Una nuova vita sta per fiorire, proprio quando sembrava essere tutto perduto. La Terra ha ancora un’occasione per essere preservata e tutelata.
Ciò che vuole comunicare l’artista è che l’uomo, nei rapporti con il pianeta che lo ospita, mette comunque del suo, nel bene e nel male. Per salvare l’ambiente bisogna innanzitutto rispettarlo, averne cura ed avere un approccio con la natura molto più simbiotico.
The lightness
Pulpa Festival x I Granai_Roma 2024
Il soggetto è un omaggio a Jessamyn Stanley, famosa insegnante americana di yoga nota per le sue forme abbondanti che vanno contro
tutti gli stereotipi e canoni di bellezza odierni.
Nell’ultimo ventennio lo Yoga è diventato a tutti gli effetti una disciplina sportiva che avvicina il fruitore ad una filosofia di vita che promuove il benessere psicofisico e l’armonia con la natura.
Il dipinto ha come obiettivo non solo quello di promuovere lo sport ed i suoi benefici ma anche quello di essere un monito contro la propaganda estetica promossa dai social network ed i media odierni che ci vogliono fisicamente “perfetti” e performanti.