Negli ultimi anni la sua produzione è stata molto varia, passando dalle installazioni ai murales tematici, ma anche performance e graffiti, di cui si occupa dal ’94.
Realizza opere i cui soggetti sono solitamente forme elementari che trasportano messaggi diretti e ironicamente responsabili; alla base una chiave di lettura semplice, per poter sempre dialogare con il fruitore. Molto spesso, i suoi lavori sono contrassegnati da una critica sociale o ecologica, usando come arma un sorriso infantilmente stupito e uno stile spontaneo e diretto, libero da elementi tecnici complessi.
Bip Trip Chic
Pulpa Festival Vol.1_2021
Con quest’opera MrFijodor pone l’attenzione sul consumismo sfrenato, fenomeno tipico e peculiare della società contemporanea globalizzata. L’urban artist ligure stimola e ridesta la coscienza ambientale di chi si approccia al suo murale attraverso la rappresentazione di una tartaruga, che cerca di farsi strada tra un’immensa distesa di rifiuti.
In quello che è un profondo e buio oceano possiamo scorgere pattume di ogni tipo: da un vecchio stereo a una chiave inglese; da un cartone del latte a un carro armato; passando per un cavo di alimentazione, un peluche e il rifiuto contemporaneo per eccellenza: la mascherina.
Al di sopra di tutto questo immondezzaio si erge la figura di una tartaruga, che avanza lenta e circospetta, incrociando gli sguardi attoniti di ciò che giace abbandonato. Il rettile trasporta, sul proprio carapace, una cittadella umanizzata; i cui occhi guardano inorriditi la discarica, trasmettendoci tutto il loro stupore per ciò che è in grado di provocare il genere umano. Tuttavia, possiamo anche intravedere lo speranzoso bagliore di un faro, che illumina l’oscurità; questo rassicurante fascio di luce è un chiaro incentivo a guardare con fiducia al miglioramento di questa degradante situazione decelerando la corsa ai finti bisogni materialisti, per tornare a dare priorità all’Essere, piuttosto che all’Avere.