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Nadia Teresa Mazzocchitti, in arte urbanKofa, nasce a Berna (Svizzera). È suo nonno, pittore e amante dell’Impressionismo, a trasmetterle sin da bambina l’interesse per le arti visive, in particolare per la pittura ad olio. Dopo aver vissuto in diversi paesi, nel 2010 arriva a Berlino. Il forte impatto con l’arte contemporanea e urbana di questa città la porta a dipingere per la prima volta con una bomboletta e influenzata dalla corrente di post graffitismo, si immerge nel mondo della Street Art ed assorbe l’influenza di street artists provenienti da tutto il mondo. Mentre Berlino la influenza con il post graffitismo, la Sardegna, dove si trasferisce nel 2015, la influenza profondamente con le tradizioni. Le sue donne, ritratte sino a quel momento più in forma giocosa, diventano quasi intangibili, dando ai suoi dipinti murali e alle sue tele un linguaggio di intima intonazione. Le piace non svelare tutti i dettagli della donna ritratta, coprendo spesso il volto, quasi a proteggerla dallo svelarsi completamente allo spettatore, aggiungendo gesti, simboli e colori di diverse culture e tradizioni, dando spazio a fantasia ed interpretazione. I suoi lavori sono ispirati da temi di attualità mondiale, dall’Impressionismo e dalla multiculturalità dei paesi in cui ha vissuto, lavorato e viaggiato.

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Bees...or not to bees

Pulpa Festival Vol.1_2021

L’opera realizzata da urbanKofa invita a riflettere sull’importanza delle api nel mantenimento degli equilibri del mondo naturale, disincentivando l’utilizzo della plastica.

Il lavoro si staglia su di un intenso blu, dal quale spicca la figura di una donna, che sembra solo apparentemente angosciata dall’adattato dilemma di stampo shakespeariano. La sua scelta, infatti, risulta piuttosto evidente: lo notiamo dai gialli e neri che indossa, ma anche dalle sue antenne. Accanto a lei si levano al cielo alcune mani, che nella loro gestualità affrontano nuovamente la condizione di dover selezionare la strada da intraprendere: afferrare quei sacchetti di plastica, al cui interno sono contenuti dei fiori, oppure lasciarli andare?

Le vere muse ispiratrici dell’opera, però, sono le api, presenti sul pianeta Terra da oltre 30 milioni di anni e protagoniste dell’opera d’impollinazione di piante e fiori. La biodiversità e l’equilibrio degli ecosistemi naturali sono strettamente connessi a questi animaletti ronzanti, da cui dipende la sopravvivenza di molti organismi vegetali. Di conseguenza anche la specie umana verrebbe seriamente minata. Un terzo del nostro cibo, effettivamente, dipende proprio dall’opera d’impollinazione delle api.

Cosa possiamo fare, quindi, per tutelare questi insetti? Coltivare fiori e piante, evitare l’utilizzo di pesticidi, che compromettono il cibo, i comportamenti e la capacità riproduttiva di questi insetti e, soprattutto, limitare il consumo della plastica, specie quella monouso. È noto, infatti, che le microplastiche siano presenti anche sulle api e nei loro alveari, in quantità così rilevanti da indurre l’uomo a impiegare questi insetti come biocampionatori dei livelli di inquinamento di un determinato ecosistema.

Il messaggio lanciato dalla nostra artista è chiarissimo. Sarà compito di ognuno raccogliere il suo invito e scegliere di fare o meno la differenza nella salvaguardia del pianeta.

Umschwung

Pulpa Festival Vol.2_2022

L’opera dell’artista di origini abruzzesi pone il focus sulla necessità di adoperarsi per limitare i cambiamenti climatici e i loro effetti. Attraverso la rappresentazione di due donne specchiate l’una innanzi all’altra, si evidenziano l’interiorità e l’esteriorità di ogni individuo. I soggetti sono due, ma si tratta della stessa persona. Che deve fare tutto il possibile per contrastare la crisi climatica, mutando i propri comportamenti e mettendo in pratica una serie di accorgimenti utili alla salvaguardia del pianeta. Da questo assunto scaturisce il titolo del murale, Umschwung, un termine tedesco che significa appunto capovolgimento, cambiamento, svolta.

Le figure femminili sprigionano dei fili, che le collegano intimamente alla Terra e agli altri abitanti del pianeta. La crisi climatica è un problema comune che va affrontato insieme, facendo ognuno la propria parte. È proprio in tal senso che deve essere interpretata la gestualità delle mani delle due donne, aperte e protese al cambiamento in un’ideale connessione con la natura, rappresentata dalle foglie e dai fiori stagliati sul muro, che mutano di colore e sbocciano nel loro processo di evoluzione e sviluppo.

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